
Alessio è l’Angelo della nostra casa. Un anima buona e pura che, a 25 anni, come si sveglia
vuole l’indispensabile abbraccio. Quando torna dal lavoro ti porta una margherita appena raccolta come regalo. Il mio “bambolotto” alto più di m.1.80, bellissimo ed eternamente bambino.
Alessio fa perdere la pazienza con le sue fissazioni, con i suoi capricci da bambino d’asilo e con le sue continue domande ripetitive, ma è speciale. Ha bisogno di continue rassicurazioni e conferme infatti le sue giornate sono ben programmate e devono essere sempre uguali
Alessio era l’unico ragazzo che quando andava a scuola piangeva nei giorni di vacanza, perché amava stare con i suoi compagni che al di fuori dall’ambiente scolastico non avrebbe
potuto incontrare. Amava stare con la sua assistente che per lui è una seconda mamma. Ora è la Di Bolina con i ragazzi, gli educatori, e il dott. Cioci, e sono diventati loro il suo punto di riferimento.
Alla cooperativa Di Bolina passa le sue giornate serene e felici, e guai a chi gliele toglie! Alessio mi ha dato da fare come “4 figli” è vero, perché con lui tutto è stato difficile, dai primi passi che non arrivavano mai, alle sue parole che sono uscite una alla volta, piano, piano…aiutate da terapie, logopedia, corsi di psicomotricità fin da due anni e mezzo al Salesi. É stato proprio al Salesi che ha conosciuto uno dei suoi migliori amici, Matteo M. con cui è cresciuto insieme, anno dopo anno, dal Salesi alle Ginestre, al Santo Stefano, alla palestra, alla piscina, ai nuovi amici e dal dott. Cioci ancora stanno insieme, si sentono e si vedono almeno una volta a settimana e nel corso del tempo si è aggiunto anche Santiago. Ora sono diventati tutti e tre amici inseparabili.
Si vogliono bene realmente, sono Amici veri senza bugie, senza invidia, un’amicizia pura, ben diversa dalle tipiche conoscenze superficiali a cui siamo abituati a vivere nella nostra
società. Sono sinceri e se litigano dopo 5 minuti fanno pace. Con Alessio ho faticato tanto ma la cosa peggiore è stata la società, che ti fa sentire un incapace, ti emargina come se avessi un virus contagioso. Per accogliere un disabile ci vuole intelligenza e tanto amore. È necessario capire che la disabilità non toglie nulla ma anzi, arricchisce con amore sincero e
valori veri. Spesso chi non riesce ad accettare un disabile non riesce neanche ad accettare se stesso e fa fatica ad aprire le porte della sua vita quando a bussare è la diversità.
Alessio mi ha dato una forza per lottare che non immaginavo di avere e, con l’aiuto dei miei familiari e dell’altra figlia, ho superato tante difficoltà. Ringrazio Dio per questi doni che mi ha dato, sono la cosa più bella e preziosa che ho. Grazie Dio, spero che mi aiuterai sempre ad essergli accanto fino alla fine dei miei giorni!
Susanna Cingolani la mamma